Sicurezza

MODELLO ORGANIZZATIVO E DI CONTROLLO DELL’ATTIVITÀ SPORTIVA

 

Il presente modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva è redatto dalla VELA E SALUTE
ASD APS con sede legale a San Cesario di Lecce (LE) in via G. Matteotti, 49, C.F. 04237570751, come
previsto dal comma 2 dell’art. 16 del d.lgs. n. 39/2021, anche tenendo conto del comma 6 dell’art.
33 del d.lgs. 36/2021 e utilizzando le linee guida pubblicate dal EPS di affiliazione ACSI.
Ha validità quadriennale dalla data di approvazione e deve essere aggiornato ogni qual volta
necessario al fine di recepire le eventuali modifiche e integrazioni dei Principi Fondamentali emanati
dal CONI e le eventuali ulteriori disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del CONI le
raccomandazioni dell’Osservatorio Permanente del CONI per le Politiche di Safeguarding nonché
dalle integrazioni richieste da ACSI.
Si applica a chiunque partecipi con qualsiasi funzione o titolo all’attività della ASD.

Art. 1 – Finalità
1.Il presente documento disciplina gli strumenti per la prevenzione e il contrasto di ogni forma
di abuso, molestia, violenza di genere o discriminazione per ragioni di etnia, religione, convinzioni
personali, disabilità, età o orientamento sessuale ovvero per le ragioni di cui al D.lgs. n. 198/2006
sui Tesserati, specie se minori d’età nell’ambito della VELA E SALUTE ASD APS.
2. Il diritto alla salute e al benessere psico-fisico dei Tesserati costituisce un valore
assolutamente prevalente anche rispetto al risultato sportivo.

Art. 2 – Campo di applicazione
I soggetti tenuti al rispetto del presente documento sono:
a) tutti i tesserati della VELA E SALUTE ASD APS;
b) tutti coloro che intrattengono rapporti di lavoro o volontariato con la VELA E SALUTE ASD
APS;
c) tutti coloro che, a qualsiasi titolo, intrattengono rapporti con la VELA E SALUTE ASD APS.

Art. 3 – Diritti e doveri
A tutti i tesserati e le tesserate sono riconosciuti i diritti fondamentali:

• a un trattamento dignitoso e rispettoso in ogni rapporto, contesto e situazione in ambito
associativo;
• alla tutela da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di
discriminazione, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di
genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale,
di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva;
• a che la salute e il benessere psico-fisico siano garantiti come prevalenti rispetto a ogni
risultato sportivo.
I tecnici, i dirigenti, i soci e tutti gli altri tesserati e tesserate sono tenuti a conoscere il presente
Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva e il collegato Codice di condotta.
Tutti gli aderenti a qualsiasi titolo alla vita associativa sono tenuti al rispetto dei principi
fondamentali di non discriminazione e non violenza nell’ambito di attività e condivisione di spazi
comuni e, in generale, nei rapporti con gli atleti, i tesserati, i dirigenti e staff tecnico della propria e
delle altre Associazioni e Società Sportive.

Tutti gli aderenti a qualsiasi titolo alla vita associativa sono tenuti ad adottare comportamenti
conformi ai seguenti principi:
a. Garantire un ambiente basato sui principi di uguaglianza e sulla tutela della libertà, della
dignità e dell’integrità personale.
b. Assicurare a ogni Tesserato attenzione, impegno, rispetto e dignità, senza discriminazioni di
età, etnia, status sociale, orientamento politico, credo religioso, genere, orientamento
sessuale, disabilità o altre caratteristiche.
c. Prestare particolare attenzione a situazioni di disagio, sia percepite direttamente che
apprese indirettamente, con particolare riguardo alle circostanze coinvolgenti i minori.
d. Nei casi che coinvolgono i minori, segnalare prontamente qualsiasi circostanza di interesse
ai genitori o tutori legali o agli enti di vigilanza designati.
e. Rivolgersi al Responsabile per la prevenzione di abusi, violenze e discriminazioni della ASD
e/o il Safeguarding Office di ACSI nel caso sospetti o rilevi condotte conformi ai criteri del
presente documento.
f. Garantire lo svolgimento dell’attività sportiva rispettando lo sviluppo fisico, sportivo ed
emotivo degli atleti, considerando i loro interessi e bisogni.
g. Pianificare e gestire l’attività, anche durante gli spostamenti, adottando soluzioni
organizzative e logistiche atte a prevenire situazioni di disagio o comportamenti
inappropriati.
h. Ottenere e conservare l’autorizzazione scritta dei genitori o tutori legali per gli atleti
minorenni qualora si programmino allenamenti individuali o in orari non abitualmente
frequentati.
i. Prevenire, durante le attività, ogni forma di comportamento o condotta descritta nel
presente documento attraverso azioni di sensibilizzazione e controllo.
j. Informare chiaramente i partecipanti all’attività sportiva che apprezzamenti, commenti o
valutazioni non strettamente correlati alla performance sportiva e non inclusi nei parametri
definiti nel presente documento possono ledere la dignità e il rispetto della persona.
k. Favorire la parità di genere nella rappresentanza, nel rispetto delle normative vigenti.

Art. 4 – Comportamenti rilevanti
Ai fini del presente modello, costituiscono comportamenti rilevanti:

• l’abuso psicologico: qualunque atto indesiderato, tra cui la mancanza di rispetto,
l’aggressione verbale, la minaccia, il confinamento, la sopraffazione, l’isolamento o qualsiasi altro
trattamento che possa incidere sul senso di identità, dignità e autostima, ovvero tale da intimidire,
turbare o alterare la serenità del tesserato, anche se perpetrato attraverso l’utilizzo di strumenti
digitali;
• l’abuso fisico: qualunque condotta consumata, tentata o minacciata (tra cui botte, pugni,
percosse, soffocamento, schiaffi, calci o lancio di oggetti), che sia in grado in senso reale o potenziale
di procurare direttamente o indirettamente un danno alla salute, un trauma, lesioni fisiche o che
danneggi l’integrità psicofisica del tesserato. Tali atti possono anche consistere nell’indurre un
tesserato a svolgere (anche al fine di una migliore performance sportiva) un’attività fisica
inappropriata oppure forzare ad allenarsi atleti ammalati e/o infortunati o comunque doloranti. In
quest’ambito rientrano anche quei comportamenti che favoriscono il consumo di alcool, di sostanze
comunque vietate da norme vigenti ivi comprese quelle antidoping;
• la molestia sessuale: qualunque atto o comportamento indesiderato e non gradito di natura
sessuale, sia esso verbale, non verbale o fisico che comporti fastidio o disturbo.
Tali atti o comportamenti possono anche consistere nel rivolgere osservazioni o allusioni
sessualmente esplicite, nonché richieste indesiderate o non gradite aventi connotazione sessuale,
ovvero telefonate, messaggi, lettere od ogni altra forma di comunicazione a contenuto sessuale,
anche con effetto intimidatorio, degradante o umiliante;
• l’abuso sessuale: qualsiasi comportamento o condotta avente connotazione sessuale, senza
contatto o con contatto, e considerata non desiderata, o il cui consenso è costretto, manipolato,
non dato o negato. Può consistere anche nel costringere un tesserato a porre in atto condotte
sessuali inappropriate o indesiderate, o nell’osservare il tesserato in condizioni e contesti non
appropriati;
• la negligenza: il mancato intervento di un dirigente, tecnico o qualsiasi tesserato, anche in
ragione dei doveri che derivano dal suo ruolo, il quale, presa conoscenza di uno degli eventi, o
comportamento, o condotta, o atto di cui al presente modello, omette di intervenire causando un
danno, permettendo che venga causato un danno o creando un pericolo imminente di danno. Può
consistere anche nel persistente e sistematico disinteresse, ovvero trascuratezza, dei bisogni fisici
e/o psicologici del tesserato;
• l’incuria: a mancata soddisfazione delle necessità fondamentali a livello fisico, medico,
educativo ed emotivo;
• l’abuso di matrice religiosa: l’impedimento, il condizionamento o la limitazione del diritto di
professare liberamente la propria fede religiosa e di esercitarne in privato o in pubblico il culto
purché non si tratti di riti contrari al buon costume o all’ordine pubblico;
• il bullismo, il cyberbullismo: qualsiasi comportamento offensivo e/o aggressivo che un
singolo individuo o più soggetti possono mettere in atto, personalmente, attraverso i social network
o altri strumenti di comunicazione, sia in maniera isolata, sia ripetutamente nel corso del tempo, ai
danni di uno o più tesserati con lo scopo di esercitare un potere o un dominio sul tesserato. Possono
anche consistere in comportamenti di prevaricazione e sopraffazione ripetuti e atti ad intimidire o
turbare un tesserato che determinano una condizione di disagio, insicurezza, paura, esclusione o
isolamento (tra cui umiliazioni, critiche riguardanti l’aspetto fisico, minacce verbali, anche in
relazione alla performance sportiva, diffusione di notizie infondate o comunque riguardanti la sfera
personale del tesserato, minacce di ripercussioni fisiche o di danneggiamento di oggetti posseduti
dalla vittima);
• i comportamenti discriminatori: qualsiasi comportamento finalizzato a conseguire un
effetto discriminatorio basato su etnia, colore, caratteristiche fisiche, genere, status
socioeconomico, prestazioni sportive e capacità atletiche, religione, convinzioni personali, disabilità,
età o orientamento sessuale o politico.
I comportamenti rilevanti possono verificarsi in qualsiasi forma e modalità, comprese quelle
di persona e tramite modalità informatiche, sul web e attraverso messaggi, e-mail, social network e
blog.

Art.5 – Certificazioni per i collaboratori dell’associazione
1. L’Associazione prima di assegnare un incarico, sia remunerato che volontario, che preveda un
contatto diretto e continuativo con minori deve procedere all’acquisizione del certificato del
Casellario giudiziale richiesto del datore di lavoro, secondo l’art. 25-bis D.P.R. 313/2002,
introdotto dal d.lgs. 39/2014 lotta contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la
pornografia minorile (così detto certificato antipedofilia). In attesa del rilascio e del deposito
del certificato è obbligatorio sottoscrivere un’autocertificazione sostitutiva del certificato
medesimo.
2. Ogni collaboratore, dirigente, socio e volontario che svolge la propria attività per L’Associazione
deve visionare e sottoscrivere il Modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva e il
collegato Codice di Condotta impegnandosi a rispettarne i dettami, con particolare attenzione
alle eventuali sanzioni applicate.
Art. 6 – Misure di prevenzione
Uso degli spazi della ASD
 Durante le attività e presso gli spazi in uso all’Associazione devono essere predisposte
tutte le misure necessarie a prevenire qualsivoglia situazione di rischio;
 Deve essere sempre garantito l’accesso ai locali e agli spazi in gestione o in uso alla ASD
durante gli allenamenti e le sessioni prova di tesserati e tesserate minorenni a coloro che
esercitano la responsabilità genitoriale o ai soggetti cui è affidata la cura degli atleti e delle
atlete ovvero a loro delegati, senza che ciò possa interferire con il regolare svolgimento
delle attività;
 In caso di necessità, fermo restando la tempestiva richiesta di intervento al servizio di
soccorso sanitario qualora necessario, l’accesso all’infermeria o alla momentanea area
predisposta è consentito al medico sociale o a un tecnico formato sulle procedure di
primo soccorso esclusivamente per le procedure strettamente necessarie al primo
soccorso nei confronti della persona infortunata. La porta dovrà rimanere aperta e dovrà
essere presente almeno un’altra persona (atleta, tecnico, dirigente, collaboratore,
eccetera); per i tesserati minorenni sarà necessaria la presenza di almeno un soggetto
esercente la potestà genitoriale o suo incaricato, fatto salvo situazioni che richiedano
immediato soccorso.

Allenamenti
È fatto divieto ad istruttori e staff di svolgere sessioni singole al di fuori dei giorni e orari previsti per
le sessioni di vela di gruppo. Laddove la sessione singola fosse necessaria per la preparazione del
tesserato, è obbligatoria la presenza di almeno due membri dello staff e, la presenza di almeno uno
dei genitori del minore o previa autorizzazione degli stessi.

Trasferte
 Durante le trasferte di qualsiasi tipo è dovere degli accompagnatori vigilare sugli atleti
accompagnati, soprattutto minorenni, mettendo in atto tutte le azioni necessarie a garantire
l’integrità fisica e morale degli stessi ed evitare qualsiasi comportamento rilevante ai fini del
presente modello.
 È obbligatorio l’affiancamento all’istruttore/tecnico di almeno un altro membro dello staff
durante tutti gli spostamenti degli atleti. Per gli atleti minorenni sussiste, altresì, l’obbligo di
espressa autorizzazione scritta rilasciata da entrambi i genitori o di chi ne fa le veci.
 In caso di eventuali trasferte che prevedano un pernottamento, agli atleti dovranno essere
riservate camere, bagni e spogliatoi, suddivisi per genere, diverse da quelle in cui
alloggeranno i tecnici, i dirigenti o altri accompagnatori, salvo nel caso di parentela stretta
tra l’atleta e l’accompagnatore.
 Qualora non fosse possibile suddividere gli spazi tra atleti ed atlete minorenni, entrambi i
genitori o chi ne fa le veci dovranno rilasciare espressa autorizzazione scritta in tal senso.
 Per l’adesione alle trasferte di atleti minorenni sarà sempre necessaria la presenza di almeno
un soggetto esercente la potestà genitoriale o, in alternativa, espressa autorizzazione scritta
rilasciata da entrambi i genitori o di chi ne fa le veci.

Art. 7 – Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni
1. Allo scopo di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui
Tesserati nonché per garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi, anche ai
sensi dell’art. 33, comma 6, del d.lgs. n. 36/2021, la VELA E SALUTE ASD APS nomina un Responsabile
contro abusi, violenze e discriminazioni e lo comunica ad ACSI all’atto di affiliazione e ri affiliazione.
2. Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni deve essere nominato, dal Consiglio
direttivo della ASD tra persone di comprovata moralità e competenza nel rispetto dei criteri di
autonomia e indipendenza anche nei confronti della organizzazione sociale.
Non deve aver riportato condanne penali passate in giudicato per reati non colposi a pene
detentive superiori ad un anno ovvero a pene che comportino l’interdizione dai pubblici uffici
superiori ad un anno; e non deve aver riportato nell’ultimo decennio, salva riabilitazione, squalifiche
o inibizioni sportive definitive complessivamente superiori ad un anno, da parte delle FSN, delle
DSA, degli EPS e del CONI o di organismi sportivi internazionali riconosciuti.
3. La nomina del Responsabile è comunicata – nominativo e contatti – mediante affissione
presso la sede della ASD e pubblicazione online; viene inoltre comunicata ad ACSI secondo le
modalità da questo previste.
4. Il Responsabile dura in carica 1 anno e può essere riconfermato.
5. In caso di cessazione del ruolo di Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, per
dimissioni o per altro motivo, la ASD provvede entro 30 giorni alla nomina di un nuovo responsabile
4. La nomina di Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni può essere revocata
ancora prima della scadenza del termine per gravi irregolarità di gestione o di funzionamento, con
provvedimento motivato dell’organo preposto della ASD. Della revoca e delle motivazioni è data
tempestiva notizia al Safeguarding Officer ACSI. Il sodalizio provvede alla sostituzione con le
modalità di cui al precedente comma.
5. Il Responsabile è tenuto a:
 vigilare sulla corretta applicazione e aggiornamento dei Modelli organizzativi e di controllo
dell’attività sportiva e dei Codici di condotta adottati;
 adottare le opportune iniziative, anche con carattere d’urgenza (c.d. “ quick-response”), per
prevenire e contrastare nell’ambito del proprio sodalizio ogni forma di abuso, violenza e
discriminazione nonché ogni iniziativa di sensibilizzazione che ritiene utile e opportuna;
 segnalare al Safeguarding Officer di ACSI – secondo le modalità da questo previste – eventuali
condotte rilevanti e fornire allo stesso ogni informazione o documentazione richiesta;
 formulare all’organo preposto le proposte di aggiornamento dei Modelli organizzativi e di
controllo dell’attività sportiva e dei Codici di condotta, tenendo conto delle caratteristiche
della ASD;
 valutare annualmente le misure dei modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva
e dei codici di condotta nell’ambito della propria ASD, eventualmente sviluppando e
attuando sulla base di tale valutazione un piano d’azione al fine risolvere le criticità
riscontrate;
 partecipare all’attività obbligatoria formativa organizzata da ACSI.

Art. 8 – Dovere di segnalazione – tutela dei segnalanti e delle vittime
Chiunque venga a conoscenza o sospetti comportamenti rilevanti ai sensi del precedente art. 4 e
che coinvolgano Tesserati, specie se minorenni, è tenuto a darne immediata comunicazione al
Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni dell’ASD e/o al Safeguarding Officer di ACSI
secondo le procedure da esso stabilite e regolamentate.
In caso di gravi comportamenti lesivi la ASD deve notificare i fatti di cui è venuta a conoscenza
alle forze dell’ordine.
L’Associazione deve garantire l’adozione di apposite misure che prevengano qualsivoglia
forma di vittimizzazione secondaria dei tesserati che abbiano in buona fede:

 presentato una denuncia o una segnalazione;
 manifestato l’intenzione di presentare una denuncia o una segnalazione;
 assistito o sostenuto un altro tesserato nel presentare una denuncia o una
segnalazione;
 reso testimonianza o audizione in procedimenti in materia di abusi, violenze o
discriminazioni;
 intrapreso qualsiasi altra azione o iniziativa relativa o inerente alle politiche di
safeguarding.

Art. 9 – Diffusione e formazione
1.La ASD, anche avvalendosi del supporto del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni,
si impegna alla pubblicazione e alla capillare diffusione del Modello organizzativo e di controllo
dell’attività sportiva e del Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie,
della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione tra i propri Tesserati, i
collaboratori e i propri volontari che, a qualsiasi titolo e ruolo, sono coinvolti nell’attività sportiva,
alla messa a disposizione di ogni possibile strumento che ne favorisca la piena applicazione, allo
svolgimento di verifiche in ordine ad ogni notizia di violazione delle norme.
2.Il presente documento è affisso presso la sede dello stesso ed è portato a conoscenza –
nonché sottoscritto – da tutti i collaboratori, qualunque sia il motivo della collaborazione, al
momento in cui si instaura il rapporto con la Società o che ne richiederà il rispetto prevedendo, in
caso di inosservanza, adeguate sanzioni disciplinari o contrattuali.
3. La ASD deve dare diffusione presso i propri tesserati di idonee informative finalizzate alla
prevenzione e contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione nonché alla
consapevolezza dei tesserati in ordine a propri diritti, obblighi e tutele.
4. La ASD deve prevedere adeguate misure per la diffusione o l’accesso a materiali informativi
finalizzati alla sensibilizzazione su e alla prevenzione dei disturbi alimentari negli sportivi.
5. La ASD deve prevedere un’adeguata informativa ai tesserati o eventualmente a coloro che
esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la cura degli atleti, con riferimento
alle specifiche misure adottate per la prevenzione e contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e
discriminazione in occasione di manifestazioni sportive.
6. Con cadenza periodica la ASD predispone iniziative di informazione e formazione – anche
partecipando alle azioni attivate da ACSI – volti a far conoscere ai propri tesserati, collaboratori e
altri soggetti coinvolti nelle attività i principi fondamentali da rispettare e le politiche di prevenzione
adottate.

Art. 10 – Tutela della privacy
A tutti gli atleti (o esercenti la potestà genitoriale per i minori), i tecnici, i dirigenti, i collaboratori e
i soci dell’Associazione all’atto dell’iscrizione/tesseramento, e comunque ogni qualvolta venga
effettuata una raccolta di dati personali comprese le eventuali immagini o filmati, deve essere
sottoposta l’informativa sul trattamento dei dati personali ai sensi dell’art. 13 del Regolamento
Europeo 679/2016 (GDPR).
I dati raccolti devono essere gestiti e trattati secondo le modalità descritte nel suddetto
Regolamento e comunque solo sulla base della necessità all’esecuzione del contratto di cui gli
interessati sono parte, all’adempimento di un obbligo legale o sulla base del consenso espresso.
L’Associazione, fermo restando il preventivo consenso raccolto all’atto
dell’iscrizione/tesseramento, può pubblicare sui propri canali di comunicazione fotografie ritraenti
i tesserati prodotte durante le sessioni di allenamento e gara, ma non è consentita produzione e la
pubblicazione di immagini che possono causare situazioni di imbarazzo o pericolo per i tesserati.
Per tutto quanto non espressamente richiamato, si rinvia alla normativa vigente in materia.

Art. 11 – Sanzioni
È prevista l’irrogazione di provvedimenti sanzionatori a carattere sportivo endoassociativo a carico
di coloro che tengano un comportamento non conforme al Modello organizzativo e di controllo
dell’attività sportiva e al collegato Codice di Condotta.
Fatte salve le azioni e i provvedimenti del Safeguarding Office nazionale di ACSI e, degli Organi di
Giustizia ACSI, le sanzioni tengono conto dei rapporti intercorrenti tra il soggetto e la ASD (es.
tesserati e tesserate, soci, volontari, collaboratori retribuiti), facendo riferimento alle normative
statali vigenti, allo statuto associativo, agli eventuali regolamenti interni della ASD, al regolamento
ACSI cui integralmente si rimanda costituendo parte integrante del presente modello.
Si precisa che il predetto sistema sanzionatorio afferisce l’ordinamento sportivo; pertanto, le
relative sanzioni disciplinari sportive applicate non sostituiscono in alcun modo le sanzioni
comminate in forza dell’ordinamento statale nei confronti dei responsabili della commissione di
reati.

Art. 12 – Norme finali
1. Il presente documento è aggiornato dall’organo direttivo della Società con cadenza almeno
quadriennale e ogni qual volta necessario al fine di recepire le eventuali ulteriori disposizioni
emanate dalla Giunta Nazionale del CONI, eventuali modifiche e integrazioni dei Principi
Fondamentali approvati dall’Osservatorio Permanente del CONI per le politiche di
safeguarding ovvero le sue raccomandazioni nonché eventuali modifiche e integrazioni delle
disposizioni ACSI.
2. Per quanto non esplicitamente previsto si rimanda a quanto prescritto dallo statuto
associativo, agli eventuali regolamenti interni della ASD, allo Statuto dell’Ente di affiliazione
ACSI, al Regolamento per la prevenzione e il contrasto ad abusi, violenze e discriminazioni e
alle normative statali vigenti.
3. Il presente modello, approvato dall’organo direttivo, entra in vigore il giorno successivo alla
sua pubblicazione

Lecce, 30 agosto 2024
Firma del presidente
VELA E SALUTE ASSOCIAZIONE ASD-APS
Dott. Leopoldo Ruggiero

 

 

RESPONSABILE CONTRO ABUSI, VIOLENZE,
DISCRIMINAZIONI E PROTEZIONE MINORI

AVV. Francesco Bortone

E MAIL:
bortonef.tutmin.velaesalute.le@gmail.com

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